Arrivare sul piccolo atollo di Antsoha è come sbarcare su un set di Indiana Jones!! …la vegetazione della piccola isola è ricca e intricata di liane e rocce, anche qui, una piccola lingua di sabbia che si copre e si scopre con le maree, l’acqua è trasparentissima! ….ci registriamo ed entriamo nel parco, con l’aiuto di banane e manghi affinché i lemuri, attratti dall’odore dei loro cibi preferiti, possano avvicinarsi senza paura! E’ l’unica, Antshoa, ad ospitare i lemuri Sifaka ed Indri che normalmente si trovano in altre zone del Madagascar. Sarà una magia osservarne i movimenti, le caratteristiche, i comportamenti…. poterli accarezzare ed essere toccati dalle loro mani!!! 

Il lemure Indri 

è il più grande della famiglia ed è famoso per via dei suoi lamenti. Questa specie ha trovato il suo habitat ideale nella foreste pluviale del Madagascar orientale, ma è a serio rischio di estinzione a causa del disboscamento. Il lemure Indri si nutre di frutti e foglie ed è caratterizzato da un folto pelo bianco e nero, oltre che dai caratteristici occhi a palla che contraddistinguono quasi tutte le specie di lemuri.

Il Lemure Sifaka di Verreaux, il lemure ballerino!

La caratteristica di questi lemuri, chiamati per questo anche lemuri ballerini, è che non camminano sulle quattro zampe ma solamente su quelle posteriori e la loro andatura è davvero molto buffa. Questa specie ha trovato il proprio habitat ideale nelle foreste secche del Madagascar occidentale e si nutre principalmente di frutta, foglie e fiori. L’aspetto del lemure Sifaka è caratterizzato da una pelliccia piuttosto folta di colore bianco e bruno. Questi lemuri sono tra i più buffi, proprio per via del fatto che camminano sulle zampe posteriori e spesso fanno piccoli saltelli per non perdere l’equilibrio.

Il lemure Catta o Lemure dalla coda ad anelli 

è la specie più comune e conosciuta, a differenza infatti della maggior parte dei lemuri, quelli con la coda ad anelli prediligono una vita diurna e si possono ammirare anche durante il giorno. Vivono nelle foreste secche del Madagascar meridionale ed occidentale: questo è il loro habitat e difficilmente si trovano in altre zone dell’isola. La loro dieta comprende frutta, fiori, foglie ma anche cortecce, di cui vanno ghiotti. Il loro aspetto è quello caratteristico, con la coda ad anelli bianca e nera ed i tipici occhi perfettamente rotondi.

Aye-Aye

Il lemure aye-aye è una delle specie di lemuri più a rischio in assoluto: in Madagascar infatti è ritenuto dalla popolazione locale un animale porta sfortuna e per tale ragione viene spesso ucciso. Questo è uno degli animali più strani che si possano vedere in Madagascar, perchè ha il muso del furetto, il corpo del gatto, le orecchie del pipistrello ed i denti del roditore. Proprio grazie a questa sua ultima caratteristica, il lemure aye-aye vive costantemente sugli alberi e stana le proprie prede rosicchiando la corteccia.

Tutti pazzi per i lemuri! Due righe di approfondimento per questo simpaticissimo Primato!

Il termine “lemure” deriva dalla parola latina lemures, che sta ad indicare gli spiriti della notte della mitologia romana: chiaro il riferimento al fatto che la maggior parte dei lemuri possiede grandi occhi dall’aspetto spiritato, ben adatti alla vita notturna che la maggior parte delle specie conduce, ed emette versi simili a gemiti sofferenti. Gli antenati degli attuali lemuri cominciarono a divergere dagli altri primati fra i 62 e i 65 milioni di anni fa. Attorno ai 40-52 milioni di anni fa, essi raggiunsero il Madagascar, probabilmente attraverso tronchi e masse di vegetazione galleggiante che permisero loro di attraversare i bracci di mare che separavano l’isola dalla terraferma, anche se non sono state escluse le possibilità della presenza di un istmo o di una serie di piccole isole raggiungibili a nuoto che collegassero le due masse di terra. Non essendoci grande competizione interspecifica, i lemuri poterono occupare numerose nicchie ecologiche vacanti ed evolversi in completo isolamento, differenziandosi in una moltitudine di forme e dimensioni. La maggior parte di essi, tuttavia, ha abitudini arboricole e notturne e si nutre principalmente di frutta e insetti: per limitare la competizione per il cibo nelle zone in cui gli areali di più specie si sovrappongono, nonostante l’estrema somiglianza fra le diete delle varie specie, ciascuna di esse si specializza nel nutrirsi di un determinato alimento. Per quanto concerne le dimensioni, si va dai soli 30 g del lemure topo pigmeo Microcebus myoxinus ai 10 kg dell’Indri indri: specie estintesi in tempi storici (come il Megaladapis) avevano le dimensioni di un gorilla. lemuri vivono in natura solo nel Madagascar e in alcune piccole isole circostanti, incluse le Comore (dove probabilmente furono introdotti dall’uomo): questo perché nel resto del mondo ad essi subentrarono le scimmie e gli altri primati, mentre nel Madagascar i lemuri non subirono alcun tipo di competizione e furono perciò in grado di differenziarsi in molte specie.Tutti i lemuri hanno pollice opponibile per una migliore presa sugli alberi dove vivono (anche se il catta ha abitudini più terricole) e dita munite di unghie piuttosto che di artigli, fatta eccezione per l’indice delle zampe posteriori che è modificato a mo’ di pettine per la toeletta.

I grandi occhi di tutte le specie di lemuri possiedono un tapetum lucidum, uno strato riflettente per la visione notturna: si pensa che i lemuri abbiano una (per quanto limitata) visione a colori, anche se per orientarsi si affidano principalmente all’udito I lemuri sono animali principalmente notturni ed onnivori, cioè a dieta mista insettivora e frugivora: le specie più grandi tendono invece ad avere abitudini diurne e maggiormente erbivore.

Il principale predatore dei lemuri è il fossa, altri predatori dei lemuri sono le varie specie di gufo malgasce e la poiana malgascia. A differenza della maggior parte degli altri primati, i lemuri hanno società organizzate sul modello matriarcale, ovvero anche nelle specie scarsamente gregarie le femmine hanno posizione di dominanza nei confronti dei maschi. Le femmine hanno la priorità, ad esempio, per quanto riguarda la toeletta e la scelta di siti dove dormire o costruire un nido: sono inoltre le prime ad avere accesso a una fonte di cibo.

Il sistema matriarcale dei lemuri fu osservato per la prima volta fra i catta nel 1966 da Alison Jolly: da quel momento, si notò che in quasi tutte le specie di lemuri erano le femmine a comandare.

Sono state avanzate varie ipotesi riguardo alla matrilinearità dei lemuri: